Omocisteina sotto i riflettori
L’omocisteina è un aminoacido che attualmente è sotto i riflettori della ricerca medica perché ad un suo eccesso nel nostro organismo sembrano correlabili molte patologie. L’iperomocisteinemia rappresenta di per sè un fattore di rischio solo per quegli individui in cui l’innalzamento è dovuto a cause genetiche, ma per molti soggetti il suo aumento nel sangue dipende da altri fattori di rischio come il fumo o la cattiva alimentazione.
L’iperomocisteinemia è considerato un importante fattore di rischio per gli incidenti cardiovascolari (aterosclerosi, infarto del miocardio), cerebrovascolari (ictus) e periferico-vascolari (trombosi arteriose e venose).
Si stima che i soggetti affetti da iperomocisteinemia abbiano il doppio di probabilità di incorrere in incidenti vascolari rispetto a coloro che hanno valori entro i range di normalità. Alcuni studi riportano che l’iperomocisteinemia rappresenta un notevole fattore di rischio nello sviluppo della malattia di Alzheimer; inoltre si è osservato un elevato livello ematico di omocisteina nelle donne colpite da preeclampsia, distacco placentare e aborto spontaneo. Infine, l’iperomocisteinemia viene considerata un forte fattore di rischio per fratture dovute a osteoporosi. Si ritiene che la concentrazione ematica di omocisteina dipenda da fattori predisponenti di carattere genetico. I fattori che aumentano l’omocisteina sono il sesso, l’aumento delle masse muscolari, il fumo ed il deficit di vitamine del gruppo B ,mentre i fattori che diminuiscono l’omocisteina sono l’attività fisica aerobica.
Omocisteina e danni vascolari
Attualmente non esistono dati certi che spieghino i meccanismi attraverso i quali l’omocisteina provoca un danno a livello vascolare. Si suppone che, a lungo termine, elevati valori plasmatici di omocisteina aggravino lo stress ossidativo. Un’altra ipotesi prende in considerazione il fatto che l’omocisteina favorisce il proliferare delle cellule muscolari lisce con conseguente aumento dell’adesione a livello dell’endotelio e aumento di deposito di colesterolo LDL.
Omocisteina e supplementazione vitaminica
L’iperomocisteinemia può essere trattata con un’adeguata supplementazione vitaminica. Dal momento che sono diverse le vitamine del gruppo B coinvolte nei processi metabolici relativi all’omocisteina, un corretto apporto vitaminico quotidiano di dette vitamine è in grado di diminuire i livelli plasmatici di omocisteina.
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