La diagnosi ed il trattamento dell’infezione tubercolare latente (ITBL) sono considerate priorità assolute per il controllo ed il trattamento della tubercolosi (TB). La diagnosi di ITBL in particolare consente l’identificazione di soggetti ad elevato rischio di progressione verso una TB attiva. La diagnosi di ITBL mediante l’utilizzo del test cutaneo tubercolinico (TCT), basato sulla rilevazione “in vivo” di una risposta immune di tipo ritardato nei confronti del derivato proteico purificato (PPD) di Mycobacterium tuberculosis (MTB), presenta limitazioni legate alla bassa specificità, bassa sensibilità e alla soggettività della interpretazione del risultato dopo 48 ore. L’introduzione di nuovi test diagnostici “in vitro”, come il QUANTIFERON TB GOLD, ha permesso di superare tali limitazioni.
Il test si basa sulla misurazione della quantità di interferone gamma (IFN-T) rilasciato “in vitro” dai linfociti T del paziente , dopo loro incubazione con antigeni MTB specifici (ESAT-6, CFP-10, TB7.7) rispetto all’antigene di controllo negativo e al controllo positivo con mitogeno PHA, che permette di valutare il grado di immunità cellulo-mediata del paziente.
Grazie all’utilizzo di questi antigeni specifici, presenti nel Mycobacterium tuberculosis complex ed assenti in tutti i ceppi di Mycobacterium bovis e nella maggior parte dei micobatteri ambientali, il Quantiferon-TB-Gold si rivela estremamente utile nella diagnosi della infezione tubercolare latente (ITBL) e nella differenziazione tra infezione tubercolare e reattività aspecifica da vaccinazione.