Acqua con troppo arsenico: ecco i Comuni in cui non è potabile
C’è troppo arsenico nell’acqua potabile di 127 Comuni italiani, soprattutto del Lazio.
L’allarme della Commissione europea
L’allarme è stato lanciato nell’ottobre scorso dalla Commissione europea, che ne ha vietato di fatto l’uso alimentare. 10 microgrammi per litro è la quota di arsenico permessa dalla legge, ma nel nostro Paese si consentiva ad alcuni acquedotti di tollerare la presenza di questa sostanza velenosa in misura fino a 5 volte superiore a quella stabilita dalla normativa. A colpi di deroghe ovviamente che, dopo lo stop della Commissione, sono diventate inaccettabili. Infatti, dal nostro Paese era arrivata una richiesta di deroga fino a 50 microgrammi per litro. Una richiesta che Bruxelles ha giudicato rischiosa per la salute dei cittadini, ragion per cui ha fissato il limite massimo a 20 microgrammi per litro. Se la concentrazione di questa sostanza velenosa è maggiore, si va incontro a “rischi sanitari superiori, in particolare alcune forme di cancro”: è quanto afferma la Commissione europea in un documento del 28 ottobre, citando pareri dell’Organizzazione mondiale della sanità e dello SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks), comitato scientifico della Commissione stessa. Se l’Italia non rispetterà il divieto, rischia un procedimento davanti alla Corte di Giustizia europea.
Dove è vietato l’uso alimentare
Le regioni più colpite sono Lazio e Toscana: in questo documento trovate l’elenco delle zone in cui le concentrazioni di arsenico sono tali da non permettere un uso alimentare dell’acqua. È vietato sia berla, sia utilizzarla per cucinare. La soluzione non è certo l’acquisto di caraffe filtranti, solo gli impianti con filtri a osmosi inversa sono efficaci nell’eliminazione di arsenico e boro. Ma il costo della depurazione non può e non deve pesare sui singoli cittadini. Gli acquedotti hanno l’obbligo di porre rimedio alle concentrazioni fuorilegge al più presto. Ci sono tanti modi per farlo: scegliere nuove fonti di approvvigionamento dell’acqua, diluire le fonti problematiche o trattando con processi di filtrazione l’acqua di rete.
Bios SpA – sede di Via D’Onofrio
Il nostro laboratorio ,nell’ambito delle analisi delle acque , esegue la determinazione quantitativa dell’arsenico e di altri metalli nelle acque mediante assorbimento atomico con sorgente di idruri e secondo metodiche ufficiali.
Attraverso il team di nostro personale tecnico siamo in grado di eseguire, su richiesta del cliente, campionamenti a Roma ed in tutte le province del Lazio.
Fonte: Altroconsumo